Il nome che ci protegge (pensieri per Willy)
Ce l’hanno gli animali della storia, tranne uno. Continuo con i pensieri dei lettori, grata a Maria Grazia
I pensieri di Willy continuano ad accompagnarmi in queste sequenze finali dell’anno. Ognuno sceglie frasi del mio romanzo edito da Mursia, le mette da parte, le medita, le migliora.
Un processo costante di confronto di cui sono riconoscente. Dopo Nicola, ecco la frase che mi ha scritto Maria Grazia. Devo premettere che lei è una creatura speciale: l’ho vista arrivare a una presentazione non proprio dietro l’angolo, una domenica. Ha ascoltato, vissuto, ho avvertito la forza dei suoi pensieri quel giorno. È sempre stata accanto a “Chi ha bisogno di Willy” e quindi soppeso ogni sua parola con molta attenzione.
Chi ha letto Willy sa che tutti hanno un nome, anche gli animali. Solo uno non ce l’ha e questo lo rende così libero e forse altro. Fragile. La libertà è fragilità, sembra sussurrare questa bestiola che un giorno d’estate si espose al mio sguardo: sì, la volpe della copertina. Come se avesse rinunciato a quella protezione a cui tutti, forse, aspiriamo. Allora poso le parole di Maria Grazia, così affini a quelle del bambino protagonista, Beniamino. E la ringrazio per aver sempre cercato di andare oltre: una distanza, una collina, una pagina.
Siamo nel mondo e di questo mondo, ma il nostro nome ci protegge.
Maria Grazia